Dall’esperienza di Legambiente, Italiafestival e Università di Siena nasce la prima Scuola di Ecoeventi: un campus residenziale di 3 giorni che vuole offrire un supporto specialistico per accompagnare la transizione ecologica della filiera culturale attraverso l’empowerment e l’upskilling degli operatori culturali, delle imprese e degli enti pubblici. La scuola permetterà di acquisire competenze gestionali e di programmazione fondamentali per l’adeguamento degli eventi a quanto previsto dai CAM e dalle principali certificazioni. Al termine della frequenza verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
L’Ecoscuola è realizzata nell’ambito di Rigenerazione culturale a emissioni zero, progetto finanziato nell’ambito dell’Avviso Pubblico, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU e gestito dal Ministero della Cultura, per la presentazione di proposte progettuali di capacity building per gli operatori della cultura per promuovere la riduzione dell’impronta ecologica degli eventi culturali.
A figure che vogliono acquisire competenze per accompagnare la transizione verde di PMI, enti del terzo settore, organizzazioni profit e no-profit pubblico-privati dei settori dello spettacolo dal vivo, delle arti visive e del settore del patrimonio culturale materiale e immateriale.
“Rigenerazione culturale a emissione zero” ID. Progetto PNRRBI-20230001916092/1 – CUP C81B23000610004. Finanziato nell’ambito all’Avviso Pubblico, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU e gestito dal Ministero della Cultura, per la presentazione di Proposte progettuali di capacity building per gli operatori della cultura, nell’ambito del PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, Componente 3 – Turismo e cultura 4.0” (M1C3), Misura 3 – Industrie culturali e creative, Investimento 3.3 – “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”: Sub-investimento 3.3.3 “Promuovere la riduzione dell’impronta ecologica degli eventi culturali favorendo l’inclusione di criteri sociali e ambientali nelle politiche degli appalti pubblici, orientando così la filiera verso l’ecoinnovazione di prodotti e servizi (Azione B I)”.